Patrizia Cavalli: el único lujo era su fuga delante del espejo



E
ra ésta la madre que quería,
oscura y melancólica
alejada del mundo
ansiosa.
Habla poco y se come las palabras.
Se cae a veces y enseguida se levanta.
Era ésta la madre que quería,
oscura dolorosa
renga
y he luchado contra las hermanas
he destruido a los hermanos
porque era ésta la madre que quería,
voluntariosa amplia cerrada prisionera.
No quería otra madre que ésta,
cabellos mal crecidos que no encuentran
forma ni paz, la copia descuidada
de sí misma, pasada de dulzura,
el único lujo era su fuga
delante del espejo
mientras se vestía. 

Delante del espejo mientras se vestía
la mirada se le bifurcaba
perdida en una imagen futura,
en ella vi la primera ladrona
que me robaba la imagen segura
y la sacaba a la calle y regalaba
eso que sólo tenía que ser mío.



Era questa la madre che volevo,
secura e malinconica
lontana dal mondo
ansiosa.
Parla poco e si mangia le parole.
Cade qualche volta e si rialza in fretta.
Era questa la madre che volevo,
scura dolorosa
zoppa
e ho lottato contro le sorelle
ho distrutto i fratelli
perché era questa la madre che volevo,
volenterosa ampia chiusa prigioniera.
Non volevo altra madre che questa,
capelli mal cresciuti che non trovano
forma né pace, la copia trasandata
di se stessa, sfatta di dolcezza,
l'unico lusso era la sua fuga
davanti allo specchio
mentre si vestiva.

Davanti allo specchio mentre si vestiva
lo sguardo le si divaricava
perduto in una immagine futura,
la prima ladra in lei riconoscevo
che mi rubava l'immagine sicura
e la portava fuori e regalava
quello che solo mio essere doveva.



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