Viene la primera
''Oh si tú comprendieras:
quien sufre no es profundo.
Suburbios de Milán. Verano.Ya
hay poca agua en el río, el kiosco está cerrado.
"Cambia, no esperes más":
Cerca del muro sólo hay algunos coches.
No pasa nadie. Nos quedamos sentados
sobre el parapeto ''Quizás aún puedas
llegar a ser solo, puedas
sentir aún sin pagar, puedas entrar
en una profundidad que no
conmemora: no esperes a nadie
no me esperes, si sufro, no me esperes.
Y miramos fijo el agua oscura, este viento tenue
que la mueve
y le da pequeñas vetas, como una madera.
Me toca el rostro.
¿Cuándo vas a salir, cuando no tengas
alternativas? No te aferres, acepta
acepta
perder algo
Otros poemas de Milo de Angelis, aquí
Imagen: alchetron
Viene la prima
"Oh se tu capissi:
chi soffre chi soffre
non è profondo
Sobborghi di Milano. Estate. Ormai
c'è poca acqua nel fiume, l'edicola è chiusa.
Cambia, non aspettare più
Vicino al muro c'è solo qualche macchina.
Non passa nessuno.
Restiamo seduti sopra il parapetto "Forse puoi ancora
diventare solo, puoi ancora sentire senza pagare, puoi entrare
in una profondità che non
commemora: non aspettare nessuno
non aspettarmi, se soffro, non aspettarmi
E fissiamo l'acqua scura, questo poco vento
che la muove
e le dà piccole venature, come un legno.
Mi tocca il viso.
Quando uscirai, quando non avrai
alternative? Non aggrapparti, accetta
accetta
di perdere qualcosa".
Traducción: Javier Barreiro Cavestany
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